È un fatto ben noto che riconosciamo la nostra madre patria quando siamo sul punto di perderla
cit Albert Camus

Pronti ieri, oggi e domani per il combattimento per l'onore d'Italia
cit Benito Mussolini

L'unico diritto del fascista e quello di compiere per prima il sacrificio e il dovere.
cit. Maria Pasquinelli
Cadrò una, due volte , mille volte ancora, ma ogni volta mi rialzerò per tornare all'assalto, da uomo libero.
cit. Nanni De Angelis
La libertà senza ordine e disciplina significa dissoluzione e catastrofe. cit. Benito Mussolini

GIUSTIZIA PER GABRIELE: 6 ANNI VERGOGNA

Arezzo, Novembre 2007: Gabriele Sandri, 26 anni, in viaggio verso Torino per assistere ad una partita di calcio, viene fucilato dall’agente della Polizia stradale Luigi Spaccarotella. La sentenza di ieri condanna l’agente (il quale, tra l’altro, si è sempre rifiutato di sottoporsi ad interrogatorio durante il processo) per omicidio colposo a sei anni di carcere. Non farà un giorno di galera e non sarà espulso dalla polizia. Dopo il rito a ambrosiano e quello bolognese siamo al rito aretino. Un rito che consente a Spaccarotella di esultare di gioia ignorando vergognosamente il dolore della famiglia Sandri e la rabbia degli amici di Gabriele.
Noi come Associazione siamo solidali con la famiglia di Gabriele e sdegnati ci ribelliamo ad una sentenza che stravolge il senso del diritto e che equipara un omicida che spara, rischiando di compiere una strage, ad un automobilista che accidentalmente investe un passante. Nella nuova logica della “sicurezza” uccidere un tifoso non è reato, una logica che ci ricorda i costruiti anni di piombo in cui uccidere un “antagonista” non era reato. Non sono bastate cinque testimonianze e la ricostruzione puntigliosa della pubblica accusa ad impedire ad un pugno di giudici umoralmente illuminati di manipolare la legge “graziando” una guardia considerata nell’esercizio delle sue funzioni di killer. Da ieri sappiamo che chi in divisa impugna a due mani una Beretta, la punta contro dei giovani e fa fuoco uccidendone uno male che gli vada verrà condannato per omicidio colposo e non farà un giorno di galera.




…E LIBERTA’ di BASTONARE a MORTE


Ferrara, Settembre 2005: Federico Aldrovandi, 18 anni appena compiuti, viene bastonato a morte da una pattuglia della Polizia di Stato: i suoi assassini, Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani, Luca Pollastri sono stati condannati per “eccesso colposo nell’uso della forza” a 3 anni e 6 mesi. Non faranno un giorno di carcere e non saranno espulsi dalla Polizia.
Con la loro “sicurezza” siamo ormai sicuri da morire!

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